CODICE DI COMPORTAMENTO DELLO SPORTIVO

                         Istituto Comprensivo “Enzo Biagi” Roma a.s. 2011-2012

                                       Codice di comportamento dello sportivo

Staffetta 4 x 100 misti… tutti in gara per la Cittadinanza, Costituzione, Salute e Sicurezza!
“L’importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essere battuti bene.” Pierre de Coubertin


Indice
Premessa………………………………………………pag.3
Fair play ……………………………………………….pag.4
Codice etico e regole di comportamento………..pag.4-5
Codice di comportamento sportivo………………pag.5
Carta del fair play…………………………………….pag.6
Carta dei diritti del ragazzo nello sport…………..pag.6
Le regole del fair play………………………………..pag.6
Il doping………………………………………………..pag.7
Il Coni…………………………………………………..pag.7
Istituto Comprensivo “Enzo Biagi” Roma a.s. 2011-2012
Codice di comportamento dello sportivo

Premessa
Tra gli obiettivi del progetto “ staffetta 4 X 100 misti… tutti in acqua in gara per la
cittadinanza Costituzione, salute e sicurezza!” c’è quello di confrontarsi con gli avversari, rafforzare le amicizie sperimentando la collaborazione reciproca sostenendoci gli uni con gli altri sia nella vittoria che nella sconfitta rispettandone i limiti e le diversità. Il progetto, inoltre, ci aiuta ad essere positivi nello sport e nella vita e a prendere coscienza del nostro corpo, del suo sviluppo armonico dei suoi limiti e potenzialità. Vogliamo, in questo contesto, dimostrare con il nostro impegno il vero spirito dello sport: “non è importante vincere ma partecipare” e soprattutto divertirsi.
Gli alunni dell’I.C. Enzo Biagi
Istituto Comprensivo “Enzo Biagi” Roma a.s. 2011-2012
Codice di comportamento dello sportivo

Fair play (def. pag. 6) molto di più che il semplice rispetto delle regole. Esso incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l'imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza (sia fisica che verbale), a molestie sessuali e abusi verso bambini, giovani o verso le donne, allo sfruttamento, alla diseguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione. Il fair play é un concetto positivo. Il Codice riconosce lo sport quale attività socio-culturale che arricchisce la società e l'amicizia tra le nazioni, a condizione di essere praticata lealmente. Lo
sport viene anche riconosciuto quale attività che - praticata in modo leale - offre agli individui
l'opportunità di conoscere se stessi di esprimersi e di raggiungere soddisfazioni, di ottenere successi personali, acquisire capacità tecniche e dimostrare abilità, di interagire socialmente, divertirsi, raggiungere un buono stato di salute. lo sport è occasione di partecipazione e di assunzione di responsabilità. Inoltre, un coinvolgimento consapevole in alcune attività può contribuire a promuovere la sensibilità nei riguardi dell'ambiente.
Insomma, fair play e sportività significano:
• Rispetto delle regole del gioco
• Capacità di accettare la sconfitta e di metterla in relazione al proprio impegno anziché attribuirla a variabili esterne.
• Comportamento leale e dignitoso
• Rispetto delle differenze etniche, razziali, culturali…
Codice Etico e Regole di Comportamento
Le Società sportive operano nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico e sportivo nei principi di lealtà, onestà, correttezza e trasparenza.
In particolare si impegnano a:
• promuovere azioni volte a diffondere una sana cultura sportiva,
• a sostenere iniziative rivolte alla diffusione dello sport valorizzandone i principi etici, umani ed il fair play,con la diffusione di materiale educativo e opportunità formative.
I Tecnici devono trasmettere ai propri giocatori valori come rispetto, sportività, civiltà ed integrità che vanno al di là del singolo risultato sportivo e che sono il fondamento stesso dello sport.
Il comportamento degli allenatori, dunque, deve essere sempre eticamente corretto nei confronti di tutte le componenti: atleti, colleghi, arbitri, dirigenti, genitori, tifosi e mezzi di informazione.
Gli Atleti devono:
• Osservare il principio di solidarietà considerando quindi più importante il rispetto dei valori sportivi rispetto al perseguimento del proprio successo.
• Avere un comportamento esemplare che costituisca un modello positivo per il mondo dello sport e della società civile;
• Rifiutare ogni forma di doping.(def. pag. 7)
• devono astenersi da qualsiasi comportamento discriminatorio in relazione alla razza, all’origine etnica o territoriale, al sesso, alla religione, alla condizione psico- fisicasensoriale ed alle opinioni politiche.

Nel seguente decalogo si specificano i doveri fondamentali di lealtà, correttezza e onestà previsti e sanzionati dagli Statuti e dai regolamenti del CONI, (def. pag.7)delle Federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate, degli enti di promozione sportiva e delle Associazioni.
• Osservanza della disciplina sportiva
• Principio di lealtà
• Divieto dl alterazione del risultati sportivi
• Divieto del doping e di altre forme nocive per la salute
• Principio di non discriminazione
• Divieto di dichiarazioni lesive della reputazione
• Dovere di riservatezza
• Principio di imparzialità
• Prevenzione dei conflitti d’interesse
1. avere un comportamento esemplare che costituisca un modello positivo per i bambini e i giovani; non premiare in alcun modo i comportamenti sleali, nè adottarli personalmente, nè chiudere gli occhi su quelli di altri; applicare sanzioni appropriate contro ogni comportamento sleale;
2. garantire che il proprio livello di formazione e di qualificazione sia adatto ai bisogni dei bambini in funzione dei diversi livelli di impegno sportivo;
3. garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei bambini o dei giovani atleti
vengano anche prima del successo della reputazione della scuola, della società sportiva, dell'allenatore o del genitore;
4. far vivere ai bambini un'esperienza di sport che li incoraggi a partecipare per tutta la vita ad una sana attività fisica;
5. evitare di trattare i bambini semplicisticamente come piccoli adulti, essere coscienti delle trasformazioni fisiche e psicologiche implicate nella maturazione giovanile e di come questi cambiamenti influiscono sulla prestazione sportiva;
6. evitare di imporre a un bambino aspettative sproporzionate alle sue possibilità;
7. mettere in risalto il piacere e la soddisfazione di fare sport,
8. dedicare un interesse uguale ai giovani con maggiore o minore talento; sottolineare e premiare, oltre che i successi agonistici più evidenti, la progressione individuale e l'acquisizione di capacità personali;
9. incoraggiare i più piccoli a elaborare propri giochi con proprie regole, ad assumere il ruolo di allenatore, giudice di gara e arbitro oltre che quello di partecipante; a elaborare propri incentivi e sanzioni per il fair play o per atti di slealtà, ad assumersi la responsabilità personale delle proprie azioni;
10. fornire ai giovani e alle loro famiglie la maggiore informazione possibile sui rischi e sui benefici potenziali relativi al raggiungimento di elevate prestazioni sportive.

Carta del
1. Fare di ogni incontro sportivo, indipendentemente dalla posta e dall’importanza dellacompetizione, un momento privilegiato, una specie di festa.
2. Conformarmi alla regola e allo spirito dello sport praticato.
3. Rispettare i miei avversari come me stesso.
4. Accettare le decisioni degli arbitri o dei giudici sportivi, sapendo che come me hannodiritto all’errore
5. Evitare cattiverie e aggressioni nei miei atti, parole o scritti,
6. Non usare inganni per ottenere il successo.
7. Rimanere degno della vittoria così come della sconfitta
8. Aiutare chiunque con la mia presenza, esperienza e comprensione
9. Portare aiuto ad ogni sportivo ferito o in pericolo di vita.
10. Essere un vero ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i
principi suddetti.
Carta dei Diritti del Ragazzo nello Sport
• Diritto di divertirsi e di giocare;
• Diritto di fare sport;
• Diritto di beneficiare di un ambiente sano;
• Diritto di essere trattato con dignità;
• Diritto di essere circondato ed allenato da persone competenti;
• Diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi e di avere i giusti tempi di riposo;
• Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le medesime probabilità di successo;
• Diritto di partecipare a competizioni adatte alla sua età;
• Diritto di praticare il suo sport in assoluta sicurezza;
• Diritto di non essere un campione.
Le regole del Fair Play
Giocare per divertirsi.
Giocare con lealtà.
Attenersi alle regole del gioco.
Portare rispetto ai compagni di squadra, agli avversari, agli arbitri e agli spettatori.
Accettare la sconfitta con dignità.
Rifiutare la corruzione, il doping, il razzismo, la violenza e qualsiasi cosa possa arrecare danno allo sport.
Fare tante partite per donare l'incasso a coloro che ne hanno bisogno.
Aiutare gli altri a resistere ai tentativi di corruzione.
Denunciare coloro che tentano di screditare lo sport.
Non insultare gli avversari per diversità di colore, nazionalità, squadra.
Onorare coloro che difendono la buona reputazione dello sport.

Il doping
Il doping è l'uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell'atleta. II ricorso al doping è un'infrazione sia nello sport, sia nella scienza medica.
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Il Coni
Il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) è un'organizzazione, nata tra il 9 e il 10 giugno 1914 come parte del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), con lo scopo di curare l'organizzazione e il potenziamento dello sport italiano attraverso le federazioni nazionali sportive e in particolare la preparazione degli atleti al fine di consentirne la partecipazione ai giochi olimpici; altro importante obiettivo del CONI è la promozione dello sport nazionale Giuridicamente è un ente pubblico, posto sotto la vigilanza del Ministero per i beni e le attivitàculturali, ed è la confederazione delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate (artt. 1 e 2 del D.L. 8 gennaio 2004 n. 15).